sabato 6 giugno 2009

Carta d'identità digitale

1988 Anno in cui vengo alla luce.
1997 Mio cugino riceve per Natale il nintendo. giochiamo per pomeriggi interi a Mortal Kombat e a Super Mario Bros. Comincio a intrattenere un rapporto a dir poco conflittulale con la tecnologia....giuro che non ho mai vinto neanche una partita.

2000
Molti dei miei compagni hanno un computer e un cellulare, a casa mia non se ne vede neanche l'ombra. Mio padre è un inguaribile comunista, uno di quelli che "era più bello ai miei tempi,quando le lettere si scrivevano a mano",capirete.

2002
Arriva la play-station a casa di mio cugino. Altri pomeriggi passati a sfidarci a Tekken e Crash bandicot.

2003
Mia sorella chiede per il compleanno un computer, e siccome tutto ciò che lei desidera è un ordine, mio padre si ravvede ed ecco che a casa arriva un computer con internet. Mi piace l'idea e di tanto in tanto ci cazzeggio, ma continuo a consultare i giganteshi volumi dell'enciclopedia per le ricerche assegnatemi a scuola.

2004
Compro con i miei risparmi un cellulare.

2007
Comincio l'università, fra i vari corsi seguo quello di "esercitazioni di informatica".
Mi faccio un indirizzo di posta elettronica e imparo a fare al computer un mucchio di altre cosette.
Intanto è arrivata l'adsl a casa e posso continuare in tutta calma i vari lavoretti.

2009 Imparo come si fa un blog. Per me è un'esperienza nuova.

giovedì 4 giugno 2009

Bart Simpson vs il giovane Holden: 2 giovani miti senza tempo

Bart è il primogenito della famiglia Simpson, noto al pubblico per una miriade di marachelle e disastri di cui è artefice.
Bart non è solo un "brat" (monellaccio), ma è molto di più.
E' in tutto e per tutto un Holden Caulfield, un giovane americano dai capelli a spazzola che si fa espellere dalla scuola.
Come Holden, Bart esprime l'eterna crisi dell'adolescenza, incarna il disagio di una gioventù insofferente ai falsi miti di una società conformista e ipocrita, i cui unici valori sono il denaro, la carriera, il perbenismo.
Il romanzo "il giovane Holden" è stato composto da Salinger nel 1950, i Simpson sono stati ideati circa trent'anni dopo. Eppure Holden e Bart rappresentano alla stessa maniera una condizione esistenziale nella quale si sono riconosciuti allora i giovani della beat-generation(anni 50 e 60), ora la gioventù attuale.
Dalle parole di Holden, così come da quella di Bart, che sono entrambi ad un tempo più adulti e più bambini della loro età, scaturisce una polemica nei confronti del mondo, una particolare lezione di saggezza.
I due osservano in epoche diverse la realtà che li circonda, ma si rivelano allo stesso modo per quello che sono: giovani privi di qualunque ipocrisia, capaci di smascherare la falsità di un mondo intollerabile fatto di mediocrità spacciata per grandezza, di retorica che serve a nascondere pochezze di ogni genere, di indifferenza per le cose piccole e apparentemente insignificanti, quelle cose che sfuggono agli occhi dei più, ma che non sfuggiranno mai agli occhi di Holden, nè di Bart.
Ciò che distingue (per così dire) il vecchio Holden e il giovane Bart dalla società che li circonda è essenzialmente un modo di porsi di fronte al mondo: gli altri hanno solo idee chiare, verità assolute buone per tutte le occasioni e rifiutano chi è diverso, loro invece sanno che le verità sono sempre parziali e che bisogna osservare con attenzione ciò che ci circonda.
Se Bart è in tutto e per tutto un giovane Holden, Matt Groening non può sottrarsi al paragone con Salinger. Entrambi adottano, per i loro personaggi, un linguaggio parlato tipico della gioventù, ricco di modi di dire, pleonasmi, espressioni gergali e termini volgari; si servono di uno stile trasgressivo, uno stile che pose Salinger in antitesi con la letteratura tradizionale, e che fa prendere le distanze a Matt Groening dalla "tv-seria"e fatta di buoni sentimenti che tanto piace alla conformistica società americana.